Tre anni
3 anni fa ero 10 anni più giovane.
L’ho sentita in una pubblicità, mi ci sono rivisto.
Il problema è che la fisica ci spiega come sia possibile andare avanti nel tempo, ma mai indietro.
Possiamo però provare a rallentarlo.
Ciao, bentornati Tra le Note.
V’avverto: questa la scrivo con la pancia, senza ragionare troppo alla selezione di parole, con la necessità in primis mia di leggere quello che sto pensando, usando la scrittura come attività sottrattiva di tanto rumore che mi gira in testa.
Ho doppiato i giorni negli ultimi anni e l’ho fatto senza accorgermene.
Figurativamente ho preso due calendari di quelli con le pagine da strappare, l’ho incrociati come mazzi di carte prima di mescolarli, e ho cominciato a strappare le pagine, due a due.
Sto lavorando nel capire i motivi di tutto questo, sono molteplici e, alcuni tra loro, personali.
Ma tanto di questa distorta percezione ha lasciato una scia, che porta dritta, senza alcun ragionevole dubbio, alla scelta di carriera che ho fatto.
Al tema di questa newsletter.
Ad aprire un’azienda prima dei 30 anni, con una forma mentis, già di partenza più adulta dell’età anagrafica.
Sono sicuro che questo non sia un problema solo mio, anzi, lo so per certo:
Responsabilità, impegni, doveri affrontati con consapevolezza ti portano in uno stato di to-do-list continuativa, non c’è momento in cui non ci sia qualcosa da pensare, non intendo fare, anche solo pensare: con l’orologio che corre e il cervello che cicatrizza nuovi tratti caratteriali, stampandone uno dopo l’altro come una fabbrica.
Lavorandoci su negli ultimi mesi sto piano piano individuando degli agenti ritardanti di questo casino. Provo a condividerli con voi, mi piacerebbe anche conoscere i vostri, per trovare nuovi modi di tirare il freno a mano quando serve.
1. La Natura e le cose umane
Perché ci piacciono i panorami?Almeno a me, riescono a rimettermi al mio posto, nel mio piccolo posto. Mi danno una dimensione di grandezza su cui riesco a far perdere di importanza alle cose mie.
Ancora meglio se oltre alla natura, nel mezzo ci trovo cose umane, come qui, a Firenze da dove vi scrivo, lo fa salire sul colle del Piazzale Michelangelo: da lì vedi tutto il centro città, con cose umane costruite in maniera perfetta nell’arco del tempo, che per loro c’è stato, perché non dovrebbe esserci per noi?
2. Delle persone
Per le persone ho sempre avuto una fascinazione.
Mi piace conoscere gente nuova, e con gli anni per fortuna, sto migliorando nel farlo, al contempo però mi piace davvero starci, solo se sono giuste per il momento in cui mi trovo,mi spiego meglio.
A differenza di un bel panorama, ogni persona ha la sua velocità. C’è chi ti sembrerà troppo veloce per te e sarà bello starci vicino quando hai voglia di accelerare, ma non sarà sicuramente lui o lei chi chiamerai per staccare il cervello. Al contrario alcuni per te saranno zavorre in momenti della vita in cui stai correndo, ma i migliori per una birra post lavoro. Sono selettivo in questo senso: penso a chi può riverberare al meglio con la mia condizione attuale.
3. Non volerlo
La più difficile, ma dobbiamo parlarci chiaro:
Ci piace andare veloci, lo abbiamo dentro lo spirito di voler correre, ed avere un’azienda è un po’ come avere un tachimetro sempre sotto gli occhi, che ti guardi e misuri misuri e misuri continuamente.
Non volerlo significa avere la forza propria di rallentare, anche solo per un pomeriggio, spaccare la routine che spesso ci porta a pensare di avere sempre qualcosa da fare in ogni momento, quando invece delle bolle di tempo per te ci sono, e ci saranno sempre.
Ci leggiamo nella prossima nota.
Marco.